Liberare il Veneto con il credito onesto
Da decenni nella Regione Trentino-Alto Adige ci sono due sistemi bancari. Al tradizionale sistema di banche regolate dallo Stato, è affiancato un sistema di banche cosiddetto “a carattere regionale”. Le Banche “regionali” sono banche che come le altre offrono il conto corrente, la gestione del risparmio, mutui, prestiti, consulenze ecc, i soliti servizi insomma. Ma la differenza è che i loro ricavi, gli utili e la liquidità che hanno a disposizione grazie ai risparmi nei conti dei clienti non li possono impiegare nemmeno temporaneamente nella speculazione internazionale, o in altre attività al di fuori del territorio, perché la legge bancaria impone loro di reinvestire nel territorio regionale di appartenenza questi denari. Il risultato è che si trovano “forzate” a finanzirare l’impresa locale, le nuove famiglie, gli studenti, e danno molti contributi alle associazioni del terzo settore (sociale). Il denaro depositato in esse diventa così moltiplicatore potentissimo della ricchezza del territorio, quindi riduce la povertà ed aumenta la coesione sociale, preserva la cultura grazie alla stabilità dell’ economia locale, e quindi la tutela dell’ambiente e del lavoro. Per legge la proprietà di queste banche a carattere regionale deve essere di soggetti locali, non può essere comprata o venduta ad altri, non possono essere quindi oggetto di predazione, come successo alle Venete. Anche la direzione delle banche deve essere nel territorio, facendo così crescere la capacità di autogoverno perché sviluppa in loco dei dirigenti capaci. Non è un caso che invece, a causa della mancata attuazione di questo meccanismo nelle altre regioni, tutte le piccole banche d’Italia sono ora consorziate dentro due soli organismi di gestione, uno di Roma, l’altro di Trento.
Queste banche a carattere regionale possono operare al di fuori del territorio regionale ma solo in minima parte, quindi fanno attenzione a tutto quello che succede intorno a loro e non pensano ad investire in paesi lontani solo perché rende di più.
Questo sistema del Trentino /Alto Adige (TAA) è similare a quello che una volta era delle casse di risparmio, ma il sistema TAA non è stato predate nei recenti decenni nè le sue banche son state obbligate a fondersi in SPA. Dato che le banche a carattere regionale sono previste in Costituzione fin dal 2001, e perfino disciplinato con legge dello Stato nel 2006, il Veneto poteva salvarsi dalle predazioni attuando questo sistema, ma purtroppo le varie Giunte regionali non lo hanno fatto, nemmeno quando nel 2019 il Progetto di legge di Palmerini è stato depositato.
Così le banche sono state prima predate e poi obbligate a consorziarsi in SPA, senza che la Regione intervenisse. Questi cambiamenti e altro hanno mandato sul lastrico diverse banche di diverse regione, ma solo quelle Venete hanno visto il valore dei risparmi azzerato.
Invece le banche a carattere regione nel Trentino Alto Adige, quando sono andate in sofferenza sono state salvate dalle altre banche nel sistema mutualistico, e così nessun risparmiatore ha perso nulla.
La possibilità di implementare questo sistema di “banche a carattere regionale” è previsto dall’articolo 117 della Costituzione, è una competenza che hanno tutte le regione anche non autonome, la legge quadro che disciplina tutto questo è stata fatta nel 2006.
Il progetto di legge di Loris Palmerini non fa altro che attuare la legge quadro dello Stato, la Regione può aprire l’albo delle banche a carattere regionale in poche settimane, in modo che quando i cittadini si rivolgeranno a queste banche, sapranno che i loro risparmi non finiranno in speculazione internazionale, ad arricchire magari coloro che poi con quei soldi vengono pure a speculare sul destino del paese.
In realtà è molto semplice. Così come al supermercato se compri pomodoro dall’Olanda o dal Cile sai che lavorerà il contadino o l’industria di quel paese, e se compri pomodoro del tuo territorio sai che qualcuno nel tuo territorio lavorerà, quando ci saranno le banche a carattere regionale, metterci dentro i soldi vorrà dire fare il bene del proprio territorio. Cioé anche quello della tua comunità.
La Banca a Carattere Regionale potrà anche rifinanziarsi presso la BCE che sta offrendo miliardi di Euro in prestito a tasso ZERO, e quindi la banca potrà anche finanziare, non solo le aziende, le famiglie, gli studenti ecc a tassi molto agevolati, ma anche la ricostruzione dopo eventi catastrofici con tassi agevolatissimi per esempio allo 0,1% (solo le spese insomma) .
La Regione non ha messo in discussione questo argomento ed anzi ha ostacolato la proposta di legge popolare presentata nel 2019. Porteremo in ogni caso avanti questa possibilità grazie alla sottoscrizione online data dal regolamento europeo EIDAS.
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Se ancora non ti sei convinto considera questo.
E’ un fatto che se le banche non sono obbligate a reinvestire nel territorio i capitali depositati nei conti correnti oltre che i proventi della loro attività, succede in concreto che esse investono nel sistema globale dove più conviene, si arricchiscono e diventano oggetto di predazione internazionale, e di Risiko bancario. In conclusione i risparmi delle generazioni e dei territori finiscono a reinvestire dove più conviene, e non nella economia reale del territorio o dove c’è più necessità. Questo porta inevitabilmente a dissanguare l’economia locale a causa della mancanza di credito del tessuto produttivo locale. Per la Costituzione italiana le Regioni hanno competenza sulle banche cosiddette “a carattere regionale”, ossia che hanno la maggior parte delle loro attività in una sola regione, ed in essa hanno anche la direzione ed i proprietari. E’ un modello di banca che da decenni funziona bene nelle province autonome di Trento e Bolzano, erogando mutui a tassi molto più bassi delle banche non regionali perché sono costrette a farlo. Sono queste banche regionali uno dei segreti del benessere delle Province di Trento e Bolzano in quanto li proteggono dalla predazione finanziaria internazionale.
Leggi la proposta di legge “Banche” come depositata in Veneto
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